Denuncia Sociale

Caporalato: i prodotti a basso prezzo hanno un costo sociale

Caporalato: i prodotti a basso prezzo hanno un costo sociale

Caporalato: i prodotti a basso prezzo hanno un costo sociale

Come ti senti ogni volta che trovi della frutta e verdura a prezzi scontati?

I prodotti a basso prezzo fanno gola, c’è poco da fare. Eppure quando scegliamo della frutta e verdura per il loro costo ridotto, spesso stiamo rinunciando non solo alla qualità di ciò che assumiamo, ma anche ad una eticità sociale e del lavoro a favore di un fenomeno oggi conosciuto come caporalato!

Vediamo il perché e di cosa si tratta.

Come viene distribuito il prezzo della frutta e verdura?

Ti sei mai chiesto su chi ricade il costo troppo economico della frutta e verdura che acquisti?

Per vendere i prodotti a basso prezzo, la grande distribuzione (la cosiddetta GDO) impone le tariffe in modo unilaterale, incidendo sui costi di produzione ai danni degli agricoltori.

In che modo?

La GDO trattiene fino al 50% del prezzo finale di un prodotto, facendo leva su un potere contrattuale più forte rispetto a chi si trova all’inizio della filiera produttiva, ovvero gli agricoltori. In poche parole, i supermercati che trattano in modo diretto con gli acquirenti hanno la possibilità di decidere i costi e cosa mettere sugli scaffali.

Accade spesso che i rivenditori, per massimizzare il proprio profitto, facciano uso di pratiche sleali, acquistando, ad esempio, la fornitura da aste al ribasso, a svantaggio di coloro che decidono di guadagnare di meno sul proprio lavoro pur di riuscire a vendere il raccolto.

Cos’è il caporalato

Con le aste al ribasso, sono le aziende agricole a pagare il prezzo di un prodotto finale scontato, a loro spetta infatti solo il 5% sul totale della vendita. Così, se da un lato gli agricoltori non riescono a far fronte ai costi di produzione, viste le richieste insostenibili della grande distribuzione, d’altra parte, sono le stesse aziende agricole che si riversano sull’anello più debole della filiera, ovvero i braccianti, ricercando una manodopera a basso costo, in modo da minimizzare le proprie perdite.

È qui che entra in gioco il caporalato.

In Italia lo sfruttamento dei braccianti agricoli coinvolge oltre 400.000 persone. È un fenomeno conosciuto come caporalato, che prende il nome dai caporali, cioè gli intermediari che procurano la manodopera a basso costo e ne gestiscono i rapporti con i proprietari delle aziende agricole.

Il ruolo del consumatore nella difesa degli invisibili contro il caporalato

Il caporalato è a tutti gli effetti un problema sociale, che è stato reso illegale nel 2016 ma che a distanza di 5 anni continua a dilagare, dalle paghe ridotte e al di sotto delle tariffe minime stabilite dalla legge (si parla di una paga di 3-4 euro l’ora, quando il minimo salariale consentito corrisponde a circa 6 euro l’ora), alla dilatazione degli orari di lavoro e nessuna tutela per il lavoratore.

La tua scelta conta

Sono in molti ad avere ipotizzato delle soluzioni, che sono quantomeno minatorie per il fenomeno del caporalato. Come l’introduzione di etichette più trasparenti che vadano cioè a specificare la ripartizione del prezzo finale del prodotto, o l’impiego di macchinari per alcune fasi del processo di raccolta e distribuzione, con l’obiettivo di indurre il consumatore a premiare una produzione alimentare più etica e giusta.

In che modo?

Nel nostro piccolo, possiamo fare la differenza scegliendo dei prodotti sani e dal sapore etico, che garantiscono cioè un commercio equo e solidale.

Se ti sei perso il nostro ultimo articolo sul “Perché scegliere il biologico italiano”, puoi consultarlo ora a questo link.

Passo Ladro alza la voce

Passo Ladro nasce nel 2020, in un periodo in cui tutto sembrava essersi fermato. Il nostro obiettivo è quello di alzare la voce ed invertire il paradigma dello sfruttamento dei braccianti agricoli, a favore del rispetto per la fatica dell’uomo.

Il nostro esempio parte proprio dai contadini ai quali offriamo un contratto a tempo indeterminato e una giusta paga, oltre che il vitto e l’alloggio. Nella famiglia Passo Ladro non esistono gerarchie, si mangia assieme e si vivono gli stessi ambienti in armonia. Vogliamo dimostrare che una realtà agricola equa è possibile solo quando «il dio denaro» non prevarica sulla dignità e sui diritti fondamentali dell’uomo.

Ricorda che la tua scelta conta e quando è consapevole ha un valore inestimabile.

Scopri il nostro progetto seguendo questo link.

*nella foto Corrado, Alì e Marco, i nostri contadini. Corrado e Marco sono nati in Sicilia mentre Alì vive in Sicilia da 4 anni.

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